Dove va la Sinistra italiana ?
Innanzi tutto diciamo cos’è oggi: “un rosario di sconfitte” !!
Dove va? Io mi chiederei prima di tutto dov’è andata e poi dove dovrebbe andare.
Dov’è andata : se guardo indietro, la vedo come una nave senza timoniere in un mare in tempesta, sballottata dalle onde qua e là; colpita da tsunami elettorale, a seguito di Caporetto politica è alla ricerca di se stessa , e come la Titina della famosa canzone (io cerco la titina la cerco e non la trovo) tutti la cercano ma nessuno la trova!! Né da sola si ritrova.
Disperde le sue forze in mille rivoli, in mille battaglie senza un progetto organico; cavalca il sogno, ma ne è spaventata, di veder cadere sotto i colpi della magistratura il governo-berlusconi; corre dietro alle parole d’ordine della destra e fa l’occhiolino a Fini per un possibile governo tecnico; resuscita dall’anonimato politico persino Bottiglione e cerca papi stranieri ( a proposito: abbiamo tanti validi cardinali in casa, un papa straniero sarebbe la resa definitiva!!); è scavalcata a sinistra dal sindacato e al sindacato demanda parte del suo compito politico; riesce a meravigliare, e ce ne vuole, anche Bondi, Cicchitto e Gasparri che non si danno pace perché non capiscono come, con questa sinistra sinistrata, non riescono a governare… e in questo quadro a tinte fosche la Sinistra cosa ha fatto, cosa fa… si compiace del suo dolore, si bea della sua sconfitta e in questo “sconfittismo”(neologismo vendoliano) si distingue ancora per faide interne e lotte per il potere; metafora di questa sconfitta, oramai metabolizzata, “la bella morte”(ancora Vendola): il corpo morente che nel cadere si avvolge intorno alla bandiera rossa!!! La bandiera rossa che scende sul corpo come un sublime sipario!! Basta non se ne può più, è ora di cambiare registro!! E’ ora di rialzare la testa!!
E allora dove dovrebbe andare?
La risposta sembra scontata: l’unica possibilità di salvezza è l’unità. Ma cosa significa unità : non significa sommatoria di forze, non può essere solo alleanza elettorale, non può significare tentativo di egemonizzare, non può ridursi a ricerca spasmodica di un leader come espressione sintetica dei diversi interessi ; no proprio no, sarebbe un’altra sconfitta, una sconfitta definitiva.
La Sinistra deve innanzitutto ritrovarsi e per ritrovarsi deve comprendere che il primo e più pericoloso nemico è interno alla sinistra stessa ed è rappresentato da quei gruppi e sottogruppi che fanno trionfare logiche di parte e dinamiche di potere;
La Sinistra per ritrovarsi deve liberarsi dei fantasmi del passato, dei pregiudizi, degli interessi di bottega; la Sinistra ha bisogno di fermarsi e fare autocritica (concetto scomparso dal ns. lessico); ha bisogno di un grande momento catartico, liberatorio, di una purificatrice terapia di gruppo, ma non per individuare colpe e colpevoli, bensì per “fabbricare” un altro punto di vista, quello che nasce dal vivere in mezzo ai problemi della gente, quello utile a costruire un paese migliore diverso dal modello virtuale offerto da berlusca e sodali.
La politica deve incontrare la vita, quella concreta e materiale; deve occuparsi della condizione materiale della gente, che ha tempi e modi diversi da quelli della politica . Non può la Sinistra rinchiuderci in una torre, la sede del partito, a meditare sui suoi drammatici errori o peggio a ricercare alibi per sfuggire alle proprie pesanti responsabilità; non può la Sinistra continuare con i personalismi, con i veti incrociati, con le esclusioni aprioristiche, con le correnti e le fondazioni. Essa per continuare ad esistere ha assoluto bisogno di vivere la realtà e nella realtà, non di chiudersi nei suoi pensatoi sospesi a mezz’aria a programmare tante battaglie parziali e una sconfitta unitaria!! : basta il “rosario” di cui sopra.
La Sinistra per ricostruire una sinistra deve essere all’altezza delle sfide del tempo presente, deve essere capace di stare nel mondo del concreto, deve essere in grado di conoscere i territori e i luoghi di lavoro.
Solo così essa potrà iniziare un nuovo cammino, sostenuta da un progetto unitario e condiviso che, tralasciando le ricette del passato, rimetta al centro l’uomo, il cittadino con i suoi diritti e doveri costituzionali, con la sua richiesta di legalità democratica, col suo desiderio di frequentare una scuola pubblica e laica, con le sue aspettative e prospettive di lavoro degne, col suo bisogno di una giustizia giusta.
E’ su queste basi (Costituzione, legalità, scuola, lavoro, giustizia, oltre che ambiente ed Europa) che è possibile cementare l’unità; è con queste basi che è possibile riconnettere la politica e la vita; è con questi fondamenti che la Sinistra può costruire gli strumenti per decifrare la realtà e interrogarsi sulle cose e non sulle collocazioni simboliche; è con questi fondamenti che può riavvicinarsi alla gente per proporre una nuova idea di modernità, fondata sul primato del diritto e dei diritti, sulla libertà e la democrazia.
La Sinistra non può ridursi a" nicchia ideologica”, essa è il futuro del Paese; non può continuare a praticare la sconfitta restando colpevolmente divisa, essa è la forza per costruire il Paese del futuro; questo Paese ha bisogno di più sinistra per uscire dal suo smarrimento, la sinistra ha bisogno di unità per salvare questo Paese.
Franco Nardella
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