giovedì 18 novembre 2010

lettera di Tonino Ditaranto al circolo SEL di Montescaglioso

Alle Compagne e ai Compagni del circolo SEL di Montescaglioso
Carissime Compagne, carissimi Compagni,
Ho ricevuto l’invito a partecipare all’incontro di Venerdì 19 p.v. nel quale andrete ad eleggere il vostro coordinatore di circolo. Avrei voluto e l’ho anche desiderato, poter essere presente a questo vostro incontro, per conoscere tanti di voi giovani, che purtroppo la mia lunga lontananza da Monte non mi ha permesso di conoscere di persona, e per condividere anche con voi la magnifica esperienza che ho vissuto in qualità di delegato del circolo di Fidenza al nostro congresso nazionale svoltosi a Firenze dal 22 al 24 ottobre scorso.
Vorrei partire con questo mio breve intervento, che vi faccio pervenire attraverso i compagni, proprio da quello che per me ha significato il congresso di Firenze.

Dopo anni di grosse delusioni, di amarezze, di continui litigi e tentativi di primeggiare, Firenze ha offerto ad ognuno di noi che eravamo presenti, ma anche a tutti coloro che hanno potuto seguire la diretta o i video che girano su you tube e facebook, un’immagine diversa, nuova.
Sui volti dei compagni sembrava fosse sparita di colpo quell’aria da cani bastonati che ci ha accompagnati per lunghissimi anni, e di colpo l’entusiasmo e la voglia di fare la si leggeva negli occhi di tutti e che come un virus si spandeva e si spande in un contagio che oggi prende milioni di lavoratori.
Quello spettro che si aggirava nell’Europa ai tempi di Marx, oggi è un piacevole virus che contagia e che invece di portare malattia, porta speranza, entusiasmo e voglia di guardare avanti pensando che un futuro migliore sia davvero possibile.
Al di là di quello che si potrà dire sul congresso di Firenze, credo che il significato più profondo stia proprio in questo, in ciò che lo stesso compagno Vendola va prospettando in tutti i suoi comizi, e cioè nel fatto che esiste un’Italia e una Europa migliore.
Riaprire la partita, certo, ma nessuno pensi che sia una partita facile. Oggi i sondaggi e i risultati che otteniamo un po’ ovunque, vedi anche lo straordinario risultato ottenuto da Pisapia alle primarie di Milano, possono farci correre il rischio di lasciarci prendere da facili euforie e cullarci sugli allori. Proprio quando sembra che tutto sia facile, dobbiamo avere la consapevolezza invece che la strada che stiamo per percorrere è decisamente in salita.
Abbiamo costruito il partito, ma la partita è solo al fischio d’inizio. Ci aspetta un duro lavoro, che non può essere solo quello giustamente di dare delle risposte ai tanti problemi che attanagliano la nostra società, Guai pensare che risolto qualche problema avremmo raggiunto l’obbiettivo.
Il nostro obbiettivo finale è quello di costruire un vero ricambio culturale, in cui parole come solidarietà, libertà, democrazia. Ambiente, non siano solo dei termini con cui riempire proclami, ma siano invece la base dei comportamenti di ognuno di noi, che entrino per davvero a far parte del dna della persona, che ci imponga quotidianamente di ricordare che non vi è libertà se non vi è rispetto anche verso coloro che non la pensano come noi o che possano sembrare diversi da noi.
Questa è la vera sfida di questa partita, portare l’uomo ad accettare il proprio simile pur nelle tante diversità che lo distinguono dagli altri.
Questo presuppone un grande sforzo, presuppone la nostra capacità di mettere da parte il nostro ego, la nostra sia pur legittima aspirazione personale di raggiungere un traguardo, e di fare una passo indietro quando necessario per il bene comune.
I personalismi non portano da nessuna parte, al contrario alimentano rancore, ci impediscono di guardare oltre e ci fanno commettere errori che spesso coinvolgono persone indifese.
Spesso in passato, abbiamo pensato, sbagliando, che libertà, solidarietà. Ecologia. Democrazia, fossero valori della sinistra, invece la storia ha dimostrato che proprio la sinistra in molte occasioni ha deturpato l’ambiente, ha negato la libertà, ha affossato la democrazia, ha rinunciato alla solidarietà. Non bisogna mai dare nulla per scontato, proprio quando pensiamo di aver costruito, vi è sempre una grossa ruspa pronta a buttar giù quello che abbiamo costruito.
Abbiamo il compito noi oggi di guardare avanti e costruire, facendo in modo che vi siano delle fondamenta solide, che non possono non essere quel ricambio culturale cui accennavo prima e che non può prescindere dal rispetto che dobbiamo avere nei confronti degli altri.
Carissime Compagne, carissimi Compagni,
domani eleggerete il vostro coordinatore, e io vi faccio i migliori auguri, affinché la scelta sia il frutto di una volontà comune di seguire un unico comune obbiettivo.
Trà qualche mese a Montescaglioso, andrete alle elezioni amministrative, non voglio stare qui oggi a ricordare ad ognuno di voi lo scempio che in questi anni ha fatto una sciaguarata amministrazione comunale di centro destra, i disastri sono sotto gli occhi di tutti. Noi, la sinistra, le forze progressiste, dobbiamo riconquistare il comune, non è più pensabile che un comune come il nostro, patria di grandi intellettuali della storia della resistenza e della Repubblica italiana, terra di Salinari e di Novello, delle grandi battaglie per la terra, sia oggi alla mercè di Amministratori incapaci, buoni solo a coprire lo sporco con l’abbellimento di qualche piazzetta. Dobbiamo riconquistare il comune sapendo però che occorre evitare gli errori di altre Amministrazioni di sinistra del passato che tutt’altro han fatto tranne che cose di sinistra.
Montescaglioso ha problemi gravi e improrogabili, come quelli della disoccupazione e della droga che coinvolge ormai un elevatissimo numero di nostri giovani e nostri figli. Noi sappiamo bene che ad altri questi problemi interessano poco, presi come sono dalla corsa al cemento e dal realizzo di interessi personali, ma noi abbiamo il dovere di condurre queste battaglie, e far si che altri si aggiungano a noi per portarle avanti con efficacia.
Abbiamo riaperto la partita, ora spetta a noi tutti giocarla e far si che l’Italia migliore non resti solo uno slogan ma diventi una splendida realtà.
Un abbraccio a tutti voi e l’auguri di buon lavoro
Vostro Tonino Ditaranto

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